Ogni volta che si parla o si scrive di di ChatGPT, Stable Diffusion o di una qualsiasi altra IA generativa, la domanda è sempre la stessa: “Ma Google quando esce la sua?”. È stato scritto proprio così da un italiano da social sotto ad un post di Facebook dedicato a un recente approfondimento su OpenAI. La domanda torna ad essere costante e con una maggiore insistenza a partire dagli ultimi mesi del 2022.
La risposta è una sola, Google non “esce la sua” sia perché un po’ già la ha e sia perché fa un ampio uso dell’intelligenza artificiale in moltissimi suoi servizi. Ma purtroppo siamo noi che ce ne accorgiamo poco o non ce ne accorgiamo per niente. In ogni caso il CEO di Mountain View ci tiene a ricordare che l’azienda è tutt’altro che assente dal mondo delle intelligenze artificiali. Ecco sette applicazioni utili ma meno appariscenti.
L’intervento di Sundar Pichai per Davos
A Mountain View sanno benissimo che questa domanda è abbastanza ricorrente e che tutti si aspettano una risposta e una loro mossa in questo campo. In realtà, il CEO, Sundar Pichai, ha già fatto capire che l’azione avrebbe in programma di svelare un sacco di nuove cose nel campo delle IA applicate al linguaggio nel 2023. Anzi, proprio Pichai, in un intervento diffuso in occasione del Forum di Davos, ha presentato i “7 modi in cui Google usa l’IA per risolvere grandi sfide sociali”.
Prevedere le inondazioni
Il primo punto toccato riguarda un aspetto molto importante. Pichai dichiara: “Il nostro programma di previsione delle inondazioni (che si chiama Flood Hub, ndr) è attivo in decine di Paesi, mostra le informazioni sulle previsioni nelle ricerche e su Maps, invia notifiche ai dispositivi mobili per avvisare le persone in pericolo e presenta mappe dettagliate delle inondazioni in modo che le persone possano vedere esattamente cosa aspettarsi nella loro posizione”.
Rilevamento dei confini degli incendi
Altro aspetto preso in considerazione è quello che riguarda gli incendi: “Usiamo le immagini satellitari per creare modelli di IA in grado di rilevare i confini degli incendi in tempo reale, mostrando la loro posizione nelle ricerche (su Google, ndr) e su Maps. L’anno scorso abbiamo applicato i nostri modelli a più di 30 incendi negli USA e in Canada, contribuendo a informare i residenti e i vigili del Fuoco e recentemente abbiamo esteso il progetto anche al Messico e ad alcune aree dell’Australia”.
Monitoraggio della salute prenatale
Le IA di Google sono attive da tempo anche nel campo sanitario, la novità più recente è: “stiamo collaborando con la Northwestern Medicine per sviluppare e testare modelli di intelligenza artificiale che consentano a operatori con una formazione minima e in contesti con risorse limitate di identificare con precisione potenziali problemi e rischi (legati a parto e gravidanza, ndr), come la posizione del feto”.
Rilevamento di variazioni genetiche che causano malattie
Sempre nel campo sanitario: “Grazie a una partnership con PacBio, i ricercatori stanno usando la nostra tecnologia DeepConsensus per identificare le varianti genetiche che causano malattie”, cosa che “aiuterà gli scienziati a scoprire gravi condizioni genetiche, come un rischio elevato di tumore al seno o ipertensione arteriosa polmonare”.
Lotta ai parassiti nelle coltivazioni
Le IA di Google si occupano anche di un altro settore importante: “Stiamo collaborando con InstaDeep e la FAO per rilevare meglio le invasioni di locuste in Africa, così da poter attuare misure di controllo” e anche “abbiamo supportato Wadhwani AI in India per creare un’app che aiuta a identificare e trattare le infestazioni di parassiti, con una riduzione del 20% degli spray antiparassitari e un aumento del 26% dei margini di profitto per gli agricoltori”.
Capire le variazioni di popolazione con i dati sugli edifici
Infine, abbiamo anche un nuovo progetto che si chiama Open Buildings basato su dati open source che usa l’IA per capire le immagini satellitari. Ma a cosa serve? “Queste informazioni sono utili per la stima della popolazione, la pianificazione urbana, la risposta umanitaria durante una crisi, la scienza ambientale e climatica”. Lo strumento è disponibile in Africa, in Bangladesh, Indonesia, Laos, Nepal, Filippine, Singapore, Sri Lanka, Thailandia e Vietnam.