Oggi sono tantissime le persone che nella vita di tutti i giorni sanno scegliere l’opzione più ecosostenibile per l’ambiente, ma non solo. Quando si fa la spesa, ad esempio, si è consapevoli di avere un impatto sull’ambiente acquistando prodotti a km zero. Ma lo sapevate che si può essere ancora più ecologici optando per un look “bio”? Adesso sì, scopriamo insieme come ci si veste per sfoggiare un look ecosostenibile e perché fare questa scelta.
Secondo i dati che sono emersi dalla ricerca pubblicata su Nature Reviews Earth and Environment, ogni anno le industrie di abbigliamento consumano ben 150 miliardi di litri d’acqua e i rifiuti tessili superano i 92 milioni di tonnellate. Sempre i processi di lavorazione e tintura dei tessuti sono responsabili del 20% dell’inquinamento idrico industriale e il 35% delle microplastiche presenti negli oceani è legato ai lavaggi dei capi in fibre.
Per preservare il pianeta allora possiamo provare a seguire la moda ecosostenibile. Si tratta di una moda nata dopo numerose ricerche scientifiche e che è capace di dare vita a dei tessuti che rispettano sia la natura che la persona. Per realizzarli infatti, vengono utilizzati materiali come cotone biologico, lino biologico, seta, lana riciclata, canapa, ramia e juta. Questi materiali sono di origine vegetale, non presentano sostanze chimiche, per questo aiutano salute e ambiente. L’acqua non viene sprecata così come nemmeno l’energia durante la produzione.
Perché scegliere questa nuova moda
La nuova moda ecosostenibile può davvero cambiare la nostra vita, quella dell’ambiente che ci circonda e soprattutto può migliorare la nostra salute. Dal punto di vista ambientale ad esempio, i tessuti non saranno realizzati con sostanze nocive e i gas serra emessi saranno decisamente minori. Qui, ne trarranno vantaggio l’aria, i terreni e le falde acquifere, che continueranno ad essere pulite e potabili.
Oltre ai danni ambientali, ovviamente l’utilizzo di sostanze chimiche nella lavorazione di capi tradizionali può rappresentare un rischio per la nostra salute. Le conseguenze possono essere: dermatiti da contatto a causa delle fibre sintetiche o reazioni allergiche provocate dai tessuti che contengono sostanze chimiche molto aggressive. Tra queste abbiamo ad esempio, la soda caustica e solfuro di carbonio, utilizzate per realizzare le fibre sintetiche. Anche i materiali utilizzati per colorare o sbiancare i tessuti possono essere pericolosi. Tutti questi problemi che abbiamo appena elencati possono essere evitati grazie alla moda ecologica, che è in grado di far diminuire lo sfruttamento delle materie prime per perseverare le pelli più sensibili.
La moda ecosostenibile presenta un sacco di vantaggi, uno da non sottovalutare è l’aspetto etico-sociale: le materie prime per la produzione dei capi d’abbigliamento che provengono da un’agricoltura biologica prevedono standard minimi definiti da regolare approvate dall’ONU. Questo significa che tutti gli agricoltori e allevatori avranno trattamenti equi.
Come creare il nostro look “bio”
Oggi abbiamo la possibilità di creare il nostro look “bio” grazie a diversi materiali. Possiamo scegliere i nostri capi realizzati con del cotone biologico. Questo viene coltivato biologicamente, senza utilizzare prodotti chimici, pesticidi o OGM. Si tratta di un cotone organico, realizzato con meno acqua, meno energia ma prodotto di identica qualità. Possiamo scegliere capi realizzati con il lino, anch’esso richiede poca acqua e viene utilizzato senza alcuno spreco. Inoltre, è traspirante, leggero e biodegradabile se non viene trattato con coloranti. Ancora, possiamo optare per la juta, uno dei tessuti più ecosostenibili in commercio.
Per l’inverno invece, possiamo scegliere capi realizzati con lana biologica. La differenza con quella naturale è un tessuto a basso impatto ambientale. Infatti, la sua certificazione garantisce il rispetto dei diritti animali.
Come capire se un tessuto è ecologico
La prima cosa a cui prestare attenzione è l’etichetta nel momento in cui acquistiamo il nostro capo. In effetti è proprio quella che garantisce l’origine organica del tessuto. In ogni caso un tessuto può avere l’etichetta “bio” quando in tutte le fasi della produzione si seguono le normative previste e quando le certificazioni attestano la loro provenienza da un’agricoltura biologica che non utilizza sostanze chimiche, OGM e pesticidi.