I tre piccoli agnelli Sammy, Sunny e Sooty sono stati salvati da delle attiviste vegane. Nel dettaglio, i poveri ed indifesi animali sono stati messi al sicuro dalla associazione Animal Rising. La famiglia reale inglese, residente a Norflok, ha denunciato l’ irruzione delle attiviste nella propria tenuta.
Lo scopo delle tre propagandiste era di salvare il bestiame dal macello: la protesta portata avanti è stata, però, molto pacifica e priva di qualsiasi forma di violenza, infatti le giovani donne si sono successivamente consegnate alla polizia senza opporre resistenza.
Le attiviste vegane in prima linea per salvare i tre agnelli dalla macellazione
Come anticipato, la protesta è stata molto serena e non ha fatto registrare scontri o comportamenti negativi. La contestazione portata avanti dalla nota associazione aveva alla base un profondo dissenso verso il maltrattamento degli animali, ed in questo caso particolare degli agnelli.
Lo slogan ricorrente su quasi tutti i cartelloni era il seguente: “In questo mondo noi amiamo gli animali”. Parole ripetute ed intonate innumerevoli volte per combattere il sempre più opprimente destino che coinvolge, purtroppo, queste piccole bestiole.

Un delle tre attiviste che ha partecipato a questa iniziativa si è lasciata andare ad una intervista in cui ha descritto appieno i principi su cui si fonda il pensiero dell’ associazione.
Il suo obiettivo ed anche quello del proprio team è, e sarà sempre, di salvare le vite degli animali, perché è la cosa più giusta e ragionevole da fare.
I tre piccoli agnelli ora sono stati liberati e sono riusciti a sfuggire, grazie all’ aiuto delle tre attiviste vegane, al crudele destino che era in serbo per loro. A sostenere questo filone ci sono sempre più persone, le quali vogliono promuovere il diritto alla libertà ed alla vita degli animali.
Alcune persone vanno controcorrente e criticano le attiviste vegane: il motivo
Se da una parte ci sono le persone che sostengono le buone azioni promosse dalla associazione Animal Rising, dall’ altra ce ne sono altre che criticano, anche in maniera aspra, il metodo e le motivazioni che le giovani donne hanno portato avanti. Le principali critiche mosse alle tre attiviste riguardano il fatto di aver intenzionalmente privato i legittimi padroni dei tre agnelli, derubando qualcosa che era effettivamente in possesso della famiglia reale inglese.

La risposta dell’ associazione non si è fatta attendere: “gli animali non sono di proprietà di nessuno ed hanno il diritto, al pari degli esseri umani, di vivere secondo la propria volontà”. La questione relativa all’ etica ed alla sostenibilità è sempre molto attuale e sarà oggetto di conversazione per i prossimi anni.
Il Re Carlo III si è espresso sulla questione
Il Re Carlo III si è mostrato, in particolar modo negli ultimi anni, molto attento alla questione vegana, difatti sta dando sempre più rilievo alle vicende inerenti alla sostenibilità ambientale. Il grande Re, come riportato dalla nota ed affidabile rivista “BBC”, ha deciso, già un paio di anni fa, di evitare di cibarsi di carne e pesce per almeno due volte alla settimana. Per alcuni potrà sembrare una questione da poco, ma il cambiamento, come ci insegna la storia, avviene un passo alla volta.
Nel Regno Unito si respira da tempo un’ aria di rinnovamento in ambito alimentare, infatti negli ultimi anni molte sono le catene vegane che si sono insediate sul territorio, ottenendo dei grandi e piacevoli risultati positivi. In conclusione, dopo la questione della Brexit, parecchie persone stanno chiedendo di rinnovare alcune leggi per cambiare il trattamento a cui gli animali sono sottoposti. La volontà generale, nella stragrande maggioranza, è di proteggere la biodiversità ed incentivare le persone ad una tipologia di alimentazione più salutare e che non preveda la sofferenza animale.